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LA MOSSA DEL PINGUINO un film di Claudio Amendola

"La mossa del pinguino" racconta l’avventura verso il sogno olimpico di quattro uomini perdenti, che scoprono per caso il gioco del curling e si convincono di poter partecipare alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Si ingegnano

la-mossa-del-pinguino-la-locandina-del-film-293243“La mossa del pinguino” racconta l’avventura verso il sogno olimpico di quattro uomini perdenti, che scoprono per caso il gioco del curling e si convincono di poter partecipare alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.

Si ingegnano in allenamenti improbabili, trovano scappatoie alle regole, tentano l’impossibile pur di aggiudicarsi il titolo di campioni italiani, per acquisire il diritto di partecipare alle Olimpiadi. Per riuscirci dovranno però diventare uomini migliori.

I toni sono quelli della classica commedia italiana, la cui comicità è tipicamente alternata a momenti di amara consapevolezza. Una tragicomica avventura che vede il percorso di riscatto dei quattro personaggi maschili: uomini abbattuti dalla vita ma che hanno ancora voglia  di vincere e sognare.

Roma, 2006. Superati da un pezzo i trent’anni, Bruno non si rassegna a crescere e diventare adulto. Nonostante sia sposato con Eva e con lei abbia avuto un figlio, Yuri, che frequenta le elementari, Bruno è un esempio da manuale di “Sindrome di Peter Pan”. Incapace di tenersi un lavoro per più di sei mesi e sempre alle prese con improbabili progetti che non vanno mai a buon fine, Bruno passa le sue giornate a giocare a calcio Balilla con il suo migliore amico dai tempi della scuola, Salvatore.

Ma la cronica mancanza di soldi e lo sfratto imminente hanno reso teso il rapporto con Eva.
Bruno ci mette tutta la buona volontà per risolvere la questione della casa ma, se alla sua persistente incapacità di impegnarsi uniamo anche una proverbiale sfortuna, ecco che tutto l’impegno di questo mondo non può che risolversi in disastro. Bruno viene truffato e ridotto in miseria, perdendo tutti i risparmi, anche quelli che servivano per affittare una nuova casa. Per evitare di incorrere nelle ire di Eva e nel disperato tentativo di risollevare le magre economie di famiglia, ecco che Bruno trascina Salvatore nell’ennesimo, pazzo e strampalato progetto: partecipare con una squadra di curling alla prossime Olimpiadi Invernali di Torino 2006.
Dal momento che il curling è uno sport ancora poco conosciuto in Italia, Bruno è convinto di avere campo facile e di riuscire facilmente a qualificarsi. Una volta raggiunta la qualificazione per le Olimpiadi, secondo Bruno, non sarà difficile trovare uno sponsor e rientrare nella rosa dei vincitori, con conseguenti guadagni da capogiro…
Salvatore non sembra convinto del piano del suo amico ma, nel perfetto stile gregario sul quale si basa la loro amicizia, non nega il suo appoggio a Bruno.
Purtroppo i piani di Bruno hanno sempre molti ostacoli da superare… Primo problema da risolvere: i componenti di una squadra di curling regolamentare sono quattro. Bisogna quindi trovare altri due giocatori. E dove cercarli, se non sul campo di bocce? Dopotutto, si dice Bruno, il curling è l’equivalente delle bocce su ghiaccio… E così entrano a fare parte della squadra anche Neno ed Ottavio. Il primo, Neno, è un attempato biscazziere che vive di espedienti ed entra immediatamente in sintonia con il protagonista. Al contrario Ottavio è un anziano vigile urbano in pensione, un uomo solitario con la testa sulle spalle e guidato da un enorme senso di responsabilità. Agli antipodi rispetto a Bruno, l’abilità di Ottavio sul campo di bocce gli vale però l’ingresso onorario in squadra.

 

Una volta formata la squadra, iniziano gli allenamenti e, con essi, cominciano a spuntare gli inevitabili problemi pratici.
Per prima cosa, c’è da risolvere il problema di “dove” allenarsi: Roma non offre molti stadi del ghiaccio a disposizione per una tale disciplina e i nostri non hanno soldi a sufficienza per affittare il Palaghiaccio.

Una volta trovato il luogo per allenarsi, però la nobile arte del curling si rivela essere molto più ostica di quel che pensavano inizialmente i protagonisti. Le regole da mandare a memoria, i termini tecnici e le strategie di partita da pianificare costringono Bruno e i suoi a studiare sui manuali di gioco.

Inoltre l’attrezzatura ufficiale da curling costa cara, e nessuno dei protagonisti ha capitale da investire…
Nonostante tutti gli imprevisti e le difficoltà, completamente soggiogato dal sogno Olimpico, Bruno continua a credere nel raggiungimento del suo obiettivo e diventa forza trascinante della sgangherata squadra. Quando Eva, che era stata saggiamente tenuta all’oscuro di tutto, scopre che Bruno ha investito tutti i loro ultimi risparmi nell’ennesima impresa donchisciottesca, la situazione precipita…

Delusa dall’immaturità del marito, Eva lascia Bruno proprio quando la squadra riesce finalmente a qualificarsi per rappresentare l’Italia centro-meridionale alle selezioni per i Giochi Invernali.
Il percorso che porta la squadra a battersi per acquisire il diritto a partecipare alle Olimpiadi assume quindi il tono del riscatto: si tratta per Bruno dell’ultima occasione per dimostrare alla sua famiglia quanto vale.

Arrivare alle selezioni rappresenta per la squadra dei “Pinguini d’Assalto” un viaggio accidentato e pieno di ostacoli. Nel corso dell’avventura i quattro uomini avranno la possibilità di maturare e di trovare la felicità, senza per questo perdere uno sguardo incantato e la volontà di sognare.

 

 

 

 

NOTE DI REGIA

Quando ho letto il soggetto di questo film, ho subito pensato che chi me lo aveva portato mi conosceva bene. Era l’idea che cercavo. Raccontare un sogno, una speranza, un riscatto, una piccola rivincita di fronte alla propria fatica quotidiana. E tutto questo attraverso lo sport. Lo sport al suo livello più alto. Le Olimpiadi.

Ho subito intuito i numerosi spunti di commedia che questa storia poteva offrire, ma allo stesso tempo ho colto anche la possibilità di toccare delle corde più amare. L’idea è quella di coinvolgere lo spettatore dal punto di vista emotivo attraverso tutto quello che lo sport, e ancor più lo spirito di squadra, rappresenta. Ma anche di raccontare la vita di quattro personaggi molto simili alle persone della nostra società; quattro uomini di età diverse alle prese con gli stessi problemi: la casa, il lavoro, il futuro, i sentimenti e gli affetti.

Abbiamo, con Edoardo Leo, cucito i quattro protagonisti addosso agli attori che li interpreteranno potendo contare sulla loro disponibilità, sulla loro fiducia e amicizia, e queste sensazioni sono state confermate dopo la lettura del copione.
Mi piacerebbe raccontare, nei luoghi, nei colori, nelle atmosfere, la realtà delle persone normali, in apparenza rassegnate al proprio destino, ma pronte ad accendersi davanti ad una possibilità. Questo vuole essere un piccolo film, ma con un grande cuore.

 

NOTE SUI PERSONAGGI

Bruno è un uomo che ancora non è diventato adulto completamente e forse non lo diventerà mai. E’ un sognatore, forse un illuso, uno pronto ad imbarcarsi in qualunque impresa,quasi sempre fallimentare, ma lo fa con entusiasmo e con la certezza di riuscire. Ama alla follia sua moglie e suo figlio, ma questo non gli impedisce di coinvolgerli, loro malgrado, nelle sue follie.

E’ generoso, simpatico, forse non intelligentissimo, e ha una grandissima passione per lo sport. Si emoziona per un record conquistato, quando vede un atleta vincere una medaglia piange, e sono lacrime di gioia, gioia interposta se cosi si può dire. Sarà proprio questa passione sportiva a costargli cara, ma gli darà anche una bella lezione. Lezione che non imparerà del tutto.

Salvatore è il migliore amico di Bruno, un po’ indolente, sarcastico, sembra quasi essere succube di Bruno, e forse un po’ lo è. Si è sempre fatto coinvolgere dall’amico nelle sue follie, senza pensare troppo e questo suo andare a ricasco dell’altro forse è dato dalla situazione che vive in casa, dove deve occuparsi e preoccuparsi del padre. Padre che affetto da una malattia degenerativa che inevitabilmente tenderà a peggiorare sempre più.

In questa storia è lui il personaggio che più degli altri vivrà una crescita.

Neno è un sessantenne che vive nel ricordo del suo passato. Finge di essere ancora quello di una volta. Quello che faceva paura nel quartiere. Non si arrende al tempo che passa e ostenta una sicurezza e un’aggressività, che ormai non impressiona più nessuno. Anzi spesso è oggetto delle prese in giro della gente del quartiere.

Ma quando si tratta di giocare a biliardo è il numero uno e su questo non si discute.
L’incontro con Ottavio lo costringerà a fare i conti con il suo passato e finalmente anche con il presente. Anche per lui ci sarà una bella lezione, ma anche lui non imparerà molto.

 

Ottavio è ombroso, spigoloso, di poche parole e di durissimi principi. La vita gli si è girata contro e lui si è messo contro la vita. Sboccia tutto quello che si trova davanti e forse non vuole vedere che la possibilità di ricominciare c’è. Sempre. Per tutti. L’incontro con gli altri, soprattutto con Neno, lo aiuterà ad aprirsi un po’. Forse anche lui riceve una piccola lezione, e ne farà tesoro.

Eva è la Donna. Quella che, come sempre, si prende le responsabilità e fa si che tutto prosegua. Nonostante gli uomini. Come tutte le donne supplisce alle manchevolezze del marito sia nell’educazione del figlio che nel mandare avanti la loro vita, ma a differenza di molte, lei si incazza e quando si incazza sono dolori per Bruno. Tra le tanti doti che ha, non le manca quella del perdono.

Claudio Amendola