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Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia – Approvato il Documento Programmatico per il triennio 2015-2017

Il Consiglio Generale della Fondazione Caript ha approvato all'unanimità, nella seduta del 23 ottobre corrente, il “Documento Previsionale e Programmatico per il triennio 2015-2017” predisposto dal Consiglio di Amministrazione, unitamente al “Documento Programmatico per l’anno

1Il Consiglio Generale della Fondazione Caript ha approvato all’unanimità, nella seduta del 23 ottobre corrente, il “Documento Previsionale e Programmatico per il triennio 2015-2017” predisposto dal Consiglio di Amministrazione, unitamente al “Documento Programmatico per l’anno 2015”, che in massima parte ne ricalca linee direttive e intenti.

Il “Documento Previsionale e Programmatico” è lo strumento con cui la Fondazione pianifica la sua attività istituzionale su base pluriennale, indica obiettivi e criteri di destinazione delle risorse, e definisce gli ambiti di azione secondo una ripartizione in diversi “settori di intervento”, stabiliti per legge e distribuiti dalla Fondazione in tre grandi aree: “cultura”, “sviluppo” e “servizi alla persona”.
Il Documento è l’atto più importante e impegnativo per l’attività della Fondazione nel prossimo triennio: in estrema sintesi, esso si caratterizza per una significativa continuità nell’individuazione degli ambiti di azione e nei criteri che presiedono all’attività della Fondazione; una forte discontinuità nella scelta degli strumenti e delle modalità che saranno adottate per la selezione dei progetti e degli interventi in modo che siano pienamente rispondenti alle esigenze del territorio; un importante impegno di risorse destinate alla realizzazione di interventi ritenuti opportuni per il compimento della missione propria della Fondazione, e cioè la crescita culturale sociale ed economica del nostro territorio.

Un aspetto che segna fortemente il nuovo Documento, è il fatto che sia stato predisposto dopo un intenso processo partecipativo che ha riguardato la sua stessa impostazione e le scelte prevalenti in esso contenute, in un dialogo aperto con il territorio in modo da giungere ad un risultato condiviso.

La stesura del testo è stata infatti preceduta da quattro discussioni preliminari svoltesi all’interno del Consiglio Generale quale organo di indirizzo della Fondazione, nonché da due incontri con i sindaci e gli assessori dei ventitré Enti locali componenti la provincia, da un incontro con i rappresentanti delle organizzazioni economiche, e da due sondaggi, effettuati tramite appositi questionari, fra i dirigenti scolastici e fra le centinaia di associazioni di volontariato esistenti nella provincia.

Nel prossimo triennio, che si preannuncia molto impegnativo sotto vari profili, il piano prevede l’impiego di risorse per almeno 36 milioni di euro, in parte derivanti dalla gestione del patrimonio e, per la parte eventualmente mancante, attingendo a fondi precostituiti già disponibili. Trattasi di un volume di risorse molto importanti, che corrisponde ad interventi annui pari a circa 12 milioni di euro.

In piena coerenza e continuità con gli orientamenti dichiarati negli ultimi anni, in risposta alla gravissima crisi nella quale anche il nostro territorio è coinvolto, le risorse prevalenti (15 milioni di euro, pari a circa il 42% dell’intero) saranno destinate all’area “servizi alla persona”, corrispondente all’ambito dei bisogni di carattere sociale nelle sue diverse e molteplici manifestazioni; le risorse rimanenti saranno destinate, per importi perfettamente uguali, all’area “cultura” e all’area “sviluppo” (10,5 milioni di euro per ogni area, pari a circa il 29% dell’intero).

Alle pagine 1 e 8 del Documento sarà possibile trovare una sintesi degli aspetti quantitativi e delle linee guida più rilevanti, in gran parte innovative rispetto ai documenti precedenti.
Una delle innovazioni più importanti, forse la più importante, e costituita dalla scelta di selezionare gli interventi da finanziare attraverso l’emanazione di bandi specifici: decisione questa che comporta la conseguente abolizione del bando generale, utilizzato negli ultimi diciassette anni di attività della Fondazione.

Conseguenza di tale scelta è che non saranno possibili richieste di contributo fuori bando, riservandosi la Fondazione di concorrere esclusivamente al sostegno di iniziative concordate con i proponenti.
Fin da ora il Documento prevede alcuni interventi specifici che la Fondazione intende realizzare nell’arco del triennio all’interno delle varie aree, in gran parte attraverso l’emanazione di appositi bandi: 15 progetti riguardano l’area “servizi alla persona”, 8 l’area “cultura”, 7 l’area “sviluppo”.

Il Documento è un programma ambizioso, un lavoro imponente che attende gli organi e la struttura operativa della Fondazione nel prossimo triennio, un volume di risorse importanti destinate secondo scelte coerenti. A questo appuntamento la Fondazione si presenta forte del suo patrimonio, nella sua elevata redditività, nella buona efficienza dimostrata dalle erogazioni e dalla bassa incidenza dei costi di funzionamento rispetto al patrimonio, forte dei fondi disponibili accumulati nel tempo per le attività di istituto, che consentirebbero di rispettare il programma degli interventi previsti anche nel caso in cui nel prossimo triennio non venissero generate nuove risorse, cosa evidentemente del tutto improbabile.

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