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LAV – Due circensi rinviati a giudizio presso il Tribunale dei minorenni di Trieste per violenza ad animalisti durante una manifestazione (2014) autorizzata contro il circo Millennium, a Pordenone

LAV: una vera spedizione punitiva, chiediamo giustizia Sono due i circensi rinviati a giudizio presso il Tribunale dei Minorenni di Trieste, a causa dell'aggressione ad alcuni animalisti impegnati in una manifestazione, autorizzata e pienamente legittima, contro

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LAV: una vera spedizione punitiva, chiediamo giustizia

Sono due i circensi rinviati a giudizio presso il Tribunale dei Minorenni di Trieste, a causa dell’aggressione ad alcuni animalisti impegnati in una manifestazione, autorizzata e pienamente legittima, contro l’uso di animali nei circhi, organizzata il 30 marzo 2014, a Pordenone, davanti al Circo Millennium. I due giovani sono accusati del delitto di violenza privata e lesioni personali: l’udienza è prevista il 14 giugno 2016.

Una vera e propria spedizione punitiva, secondo quanto raccontato da vittime, testimoni e riportato anche dalla stampa locale, messa in atto da addetti del circo che hanno dapprima circondato una delle auto dei manifestanti, tirando fuori con la forza gli occupanti fino a richiudere con violenza lo sportello sulla gamba di uno di loro, per poi picchiarli violentemente, e rivolgendo la loro rabbia verso le altre persone intervenute.

LAVDrammatico il bilancio: una ragazza con trauma e prognosi di alcuni giorni, e altri quattro attivisti con volti tumefatti, labbra spaccate e traumi di varia entità.

Nella citazione a giudizio si legge che uno degli imputati: “compiva atti idonei e diretti in modo non equivoco ad impedire, mediante violenze a (nome della vittima) di continuare a riprendere con il suo telefono cellulare l’aggressione in atto nei confronti di (nomi di altre due vittime) e ciò faceva, in particolare, girandole il braccio dietro la schiena e cercando di afferrare l’apparecchio mentre le urlava le seguenti parole: “puttana, smetti di filmare”, senza riuscire, tuttavia, nell’intento per la resistenza opposta dalla predetta persona offesa e, pertanto, per causa indipendente dalla sua volontà”. La persona offesa ha subito un “trauma distruttivo del polso destro, giudicato guaribile in tre giorni”.

L’altro imputato è accusato, secondo quanto emerge dalla citazione a giudizio, di aver cagionato: “in concorso di volontà e di azione quantomeno con altre persone (nomi di 4 persone maggiorenni) a (nome della vittima) un trauma facciale con deformazione delle parti molli, nonché un trauma contusivo (…), giudicati guaribili in almeno 12 giorni e ciò faceva, in particolare, chiudendogli sulla gamba la portiera della sua autovettura (azione materialmente commessa da uno dei 4 maggiorenni) e, quindi, colpendolo con calci e pugni al volto e al corpo.”

“La citazione a giudizio di due persone del circo rappresenta la migliore prova di come effettivamente si siano svolti i fatti e dimostra come i volontari animalisti manifestavano pacificamente per esprimere la loro contrarietà allo sfruttamento degli animali nei circhi, chiedendo la fine di uno spettacolo ormai anacronistico e sempre più in crisi di pubblico – dichiara Roberto Bennati, Vicepresidente LAV – Il movimento animalista ha tutto il diritto, garantito dalla Costituzione, di esprimere le proprie idee con la forza della non violenza e senza che questo comporti aggressioni e scontri.”

“Sono sempre più capillari e diffuse le manifestazioni davanti ai circhi con animali, segno di una crescita di sensibilità contro questa forma di sfruttamento: è ora che i circensi prendano atto di questa importante domanda di libertà per gli animali e facciano altre scelte – prosegue Bennati – Rinnoviamo il nostro appello alle Istituzioni affinché si avvii quanto prima un percorso legislativo di riconversione dei circhi che utilizzano animali e si fermino i finanziamenti pubblici a questi circhi, impiegandoli nella loro riconversione.”