L’agenzia di comunicazione integrata ha ideato pesci d’aprile virali per i propri partner, e non solo

Quale migliore occasione per ricordarsi che fare comunicazione significa innanzitutto fare con passione il proprio lavoro? L’agenzia di comunicazione integrata PubliOne, con sede a Milano, Forlì e Napoli, ha festeggiato davvero alla grande questo primo giorno di aprile, scegliendo di divertire e divertirsi.

Fra i partner che hanno scelto di seguire l’agenzia in questa impresa, Gruppo Caffo e Inkloud.

Per il primo, PubliOne ha creato un post dedicato alla pagina Facebook e al profilo Instagram di Vecchio Amaro del Capo, gestiti dall’agenzia. Protagonista del post, un vero e proprio pesce: un fantomatico tonno da 400 chili, pescato presumibilmente con l’aiuto di qualche goccia di Amaro. Il post ha già conquistato più di 155.000 visualizzazioni, 720 condivisioni e 2700 “mi piace” e reazioni. Un riscontro che continua ad accrescersi di ora in ora.

Per Inkloud, PubliOne ha invece creato un post per promuovere un profumo, dedicato all’azienda specializzata nel semplificare la nostra relazione con la tecnologia: Eau de Toner, spiritoso riferimento a uno dei tanti servizi offerti dai punti vendita Inkloud.

“Per noi è essenziale fare con passione il nostro lavoro ogni singolo giorno” ha dichiarato Loris Zanelli, CEO di PubliOne “Oggi ne abbiamo approfittato per renderlo ancora più evidente. Quando abbiamo proposto ai nostri partner di festeggiare il 1° aprile con un’idea virale, Gruppo Caffo e Inkloud hanno subito accettato. Contagiati dal loro entusiasmo, abbiamo pensato di divertirci anche noi.”

L’agenzia ha quindi ideato un modo per prendersi in giro a sua volta, inviando una DEM appositamente realizzata e pubblicando un avviso davvero particolare sui propri profili social: nientemeno che l’apertura di una nuova sede PubliOne a New York, storica capitale dell’advertising.

Stupiti da questa novità, partner, amici e followers hanno risposto con tanto trasporto che PubliOne è stata “costretta” a pubblicare e inviare una divertente smentita: gli USA possono aspettare, solo per il momento.

Milano 1 aprile 2016