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Ritorna il “Commissario Livia” con le sue indagini

In questa seconda storia Livia dovrà scontrarsi con il suo passato, le sue ombre, conosceremo meglio la protagonista, la sua storia e la sua vita, quasi imprescindibile da quella dell'autrice. Anche questo romanzo è stato pubblicato

In questa seconda storia Livia dovrà scontrarsi con il suo passato, le sue ombre, conosceremo meglio la protagonista, la sua storia e la sua vita, quasi imprescindibile da quella dell’autrice.

Anche questo romanzo è stato pubblicato con la LazyBook.

Sinossi: Due bambine scomparse, una strana signora che ama le margherite e il passato che torna dolorosamente nella vita del commissario Livia. Il lettore, seguendo la protagonista alle prese con il rapimento di due bambine di otto anni, entrerà nella sua vita, nella sua famiglia e scoprirà quanto curiosamente, a volte, gli eventi si intreccino.

i fiori rubatiDal libro: «Dall’altro capo del telefono risposero e Livia riconobbe la voce di Lorenzo, calma come sempre. Avvertì un tremolio allo stomaco, ma si impose di rispondere. Doveva farlo, doveva dimenticare tutto il suo passato, tutto il suo dolore e parlare con l’uomo che al momento odiava di più al mondo. Lo strano caso della vita: l’ultima volta che avevano parlato, l’argomento era un bambino, il loro bambino e, a distanza di anni, la conversazione che stavano per intraprendere verteva sullo stesso argomento. A Livia sembrava quasi che il destino avesse tirato le fila di una conversazione mai chiusa, che era necessario in qualche modo riprendere o forse voleva solo metterla alla prova, ma in fin dei conti Livia e Lorenzo al destino non ci avevano mai creduto.»

Livia non è il solito commissario. Dimenticate le varie Scalise e Corti di Distretto di Polizia, e dimenticate anche Montalbano (anche se l’autrice è molto legata al personaggio di Camilleri tanto che la sua protagonista ha il nome della fidanzata del commissario siciliano).

Anche Livia è siciliana, vive e lavora a Porto Scogliera, un immaginario paesino della costa sicula, è una donna molto spicciola, sbrigativa, sembra che abbia alzato dei muri attorno a se, ha delle certezze, delle persone che stima e delle quali non può fare a meno, come il suo vice Angelo Spagnoli.
Non è la classica donna multi-tasking, scuoce la pasta, non ama i fiori e la sua casa sembra un campo di battaglia, viene spesso guardata male dai suoi concittadini ma lei va avanti lo stesso.
In questo romanzo la vita di Livia (dell’autrice) e dei protagonisti della storia, si intrecciano mirabilmente fino a realizzare una commedia dell’equivoco degna della migliore scuola siciliana.

Silvestra SorberaNel romanzo il tema cardine è la maternità, quella naturale e quella surrogata. La fecondazione assistita eterologa, i viaggi della speranza in Spagna e la perdita di un bambino. La sparizione della due bambini protagoniste, Anthea e Camelia, oltre che ad essere legate dal nome, scelto dal grande libro dei fiori, hanno in comune anche un ‘padre’, un donatore di sperma.

Il tema della maternità e il giallo sono imprescindibili e legati in tutto il romanzo.

Silvestra Sorbera classe 1983, di origine siciliana, risiede a Torino. Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, autrice de Commissario Livia (La prima indagine) e Simone e la rana (favola per bambini dedicata al figlio). Ha pubblicato con la casa editrice digitale LazyBOOK il racconto breve Vita da sfollati (che racconta la storia dei suoi nonni), il racconto Sicilia, La guerra di Piera e una raccolta dei suoi racconti dove il filo storico generazionale lega le storie. Attualmente lavora per il quotidiano di approfondimento culturale L’Indro e dirige il magazine online Gocce di spettacolo.