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Carmen e Aida per il 94° Opera Festival all’Arena di Verona

Carmen di Georges Bizet Arena di Verona 24 giugno (Serata inaugurale) ore 21.00   Il 94° Opera Festival all’Arena di Verona inaugura venerdì 24 giugno alle 21.00 con uno dei titoli più amati dal pubblico: Carmen, opéra-comique in quattro

Carmen di Georges Bizet

Arena di Verona
24 giugno (Serata inaugurale) ore 21.00

 

Il 94° Opera Festival all’Arena di Verona inaugura venerdì 24 giugno alle 21.00 con uno dei titoli più amati dal pubblico: Carmen, opéra-comique in quattro atti su musica di Georges Bizet e libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella omonima di Prosper Mérimée.

L’opera, che nel 1914 ha celebrato i cento anni dalla sua prima rappresentazione nell’anfiteatro veronese, è seconda per numero di recite solo ad Aida. È stata rappresentata infatti 237 volte all’interno di 24 festival lirici in 13 diversi allestimenti. Per il Festival 2016 viene proposta nella cinematografica messa in scena del M° Franco Zeffirelli, rivisitata nel 2009, con i costumi di Anna Anni e la coreografia flamenca di El Camborio ripresa da Lucia Real.

uhhAlla direzione d’orchestra si alternano Xu Zhong (24/6 – 1, 6, 29/7 – 5, 11/8), Direttore Principale della Fondazione Arena di Verona al debutto sul palcoscenico dell’anfiteatro areniano proprio in occasione della serata inaugurale, e Julian Kovatchev (9, 13, 16/7 – 17, 20, 23, 27/8).
Repliche: 1, 6, 9, 13, 16, 29 luglio 2016 (ore 21.00) – 5, 11, 17, 20 , 23, 27 agosto 2016 (ore 20.45)

Il monumentale allestimento realizzato da Franco Zeffirelli per l’opera di Bizet si sposa alla perfezione con i grandi spazi dell’Arena di Verona e costituisce ad oggi uno dei titoli più apprezzati dal pubblico.

L’ambientazione così ricca di dettagli ricrea in maniera esemplare i vari ambienti nei quali si svolge l’opera: la piazza di Siviglia, la taverna di Lillas Pastia, l’accampamento dei contrabbandieri, la Plaza de Toros nel giorno della corrida.

L’opera viene commissionata nel 1873 e la prima rappresentazione ha luogo a Parigi il 3 marzo 1875, ma la sua modernità non viene subito compresa dal pubblico e Bizet morirà prima di vedere lo straordinario successo a cui sarebbe andata incontro di lì a poco.

Carmen infatti rappresenta la donna libera che rifugge ogni legame tradizionale per vivere appieno un’esistenza emancipata ricca di passioni. Micaela, d’altro canto, incarna il perbenismo piccolo-borghese, è per alcuni aspetti l’incarnazione della donna-angelo custode del focolare, sebbene si riveli forte e coraggiosa tanto da spingersi sui monti per cercare di recuperare il rapporto d’amore con Don José.

Quest’ultimo incarna la gelosia, e il cieca brama di possedere Carmen lo farà impazzire al punto da stroncarne la vita. Escamillo possiede i tratti moderni dell’uomo di successo, una sorta di celebrità attorno al quale gravita ogni donna, e sarà proprio questa la ragione che indurrà Carmen a sedurlo.

Carmen racchiude in sé “una bellezza strana e selvaggia, un viso che dapprima stupiva, ma non si poteva dimenticare. I suoi occhi soprattutto avevano un’espressione voluttuosa e feroce insieme, quale non ho più trovato in nessuno sguardo umano”, per usare le parole di Prosper Mérimée. Carmen è fiera, indipendente, seduttrice, sprezzante delle convenzioni e dei sentimenti; sa di essere l’oggetto del desiderio degli uomini e ne manovra i sentimenti a suo piacimento.

Fondazione Arena di VeronaIn un paese intriso di moralità cattolica ben rappresentato dalla devota Micaela, Carmen è laica e ribelle e non teme di andare incontro alla morte con la convinzione che anche se si concede a chi dice di amare, realmente non sarà mai di nessuno.

Impegnati l’Orchestra, il Corpo di ballo coordinato dal M° Gaetano Petrosino – con i Primi ballerini Alessia Gelmetti, Teresa Strisciulli, Amaya Ugarteche, Evgenij Kurtsev e Antonio Russo – e i Tecnici dell’Arena di Verona, insieme al Coro diretto dal M° Vito Lombardi e alle numerose comparse che popolano la piazza di Siviglia in cui è ambientata l’opera.
Si riconferma inoltre la presenza dei giovani artisti del Coro di voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani.

Un ringraziamento speciale a Silas Chou per il suo contributo

AIDA

di Giuseppe Verdi
Edizione Storica 1913

Aida, opera in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni e musica di Giuseppe Verdi, è il secondo titolo del 94° Opera Festival all’Arena di Verona, proposto per 16 serate a partire dal 25 giugno fino alla serata conclusiva del 28 agosto 2016.

Il capolavoro verdiano è presentato nell’allestimento di Gianfranco de Bosio ideato nel 1982 – e replicato per 18 stagioni – che rievoca l’edizione storica del 1913 di Ettore Fagiuoli. Le coreografie portano la firma di Susanna Egri.

Tre bacchette di grande prestigio si alternano alla direzione d’orchestra: Julian Kovatchev (25, 30/6 – 3, 7, 14, 17, 24/7), il veronese Andrea Battistoni (28, 31/7 – 7, 9, 28/8) per concludere con Daniel Oren (14, 18, 21, 24/8).
Repliche: 30 giugno 2016 (ore 21.00) – 3, 7, 14, 17, 24, 28, 31 luglio 2016 (ore 21.00) – 7, 9, 14, 18, 21, 24, 28 agosto 2016 (ore 20.45)

mAida costituisce il titolo areniano per eccellenza; dal 1913 è stata proposta in 59 diverse edizioni per un totale di 650 recite. Ad essa infatti è legata in maniera indissolubile la nascita del Festival Lirico che ha trasformato l’Arena di Verona nel teatro all’aperto più grande e famoso al mondo.

Il 10 agosto 1913, grazie alla sinergia tra il tenore Giovanni Zenatello e l’impresario teatrale Ottone Rovato, viene scelta l’Arena per proporre Aida in occasione delle numerose celebrazioni per il centenario della nascita di Giuseppe Verdi.

A Ettore Fagiuoli spetta il compito di creare l’allestimento areniano e l’architetto veronese studia meticolosamente il lavoro dell’egittologo Auguste Mariette che aveva collaborato con Verdi per scene e costumi in occasione della “prima” di Aida al Cairo nel 1871. Nell’anfiteatro scaligero si fronteggiano così faraoni, guerrieri, schiavi e principesse, in un’ambientazione ricca di obelischi, palme, templi e sfingi.

La regia di Gianfranco de Bosio qui proposta, che riprende la prima edizione del capolavoro verdiano, si pregia di un “superamento” della messa in scena originaria ad opera di Ettore Fagiuoli. Negli anni Novanta infatti, grazie alla stretta collaborazione con Rinaldo Olivieri, de Bosio realizza un dettaglio scenico che compariva solo nei bozzetti di inizio secolo: l’imponente velario che nel quarto atto domina la scena finale e copre suggestivamente la tomba di Aida e Radamès.

A completamento della messa in scena, il regista affida alla coreografa Susanna Egri il difficile compito di ricreare le parti coreografiche previste dalla partitura verdiana, di cui non resta alcuna nota storica dal 1913.

La Egri, che segue le edizioni di Aida in Arena dal 1982, intraprende dunque uno studio assiduo e ricerche accurate durate un intero anno, per portare in scena un lavoro minuzioso che sa richiamare il gusto ottocentesco del contesto di composizione dell’opera e, nel contempo, pone l’accento sull’innovazione che il balletto ha vissuto nel 1913 e mette in risalto l’eccezionalità delle dimensioni del palcoscenico areniano.

Nel ruolo della Schiava si alterneranno le Prime Ballerine Alessia Gelmetti e Amaya Ugarteche, a fianco dei primi ballerini Evgenij Kurtsev e Antonio Russo; la Sacerdotessa sarà interpretata da Amaya Ugarteche (25, 30 giugno, 3, 7, 14, 17, 24 luglio), Teresa Strisciulli (28, 31 luglio – 7, 9 agosto) e Alessia Gelmetti (14, 18, 21, 24, 28 agosto).

Impegnati l’Orchestra, il Corpo di ballo coordinato dal M° Gaetano Petrosino e i Tecnici dell’Arena di Verona, insieme al Coro diretto dal M° Vito Lombardi e alle numerose comparse che compongono gli eserciti egiziani ed etiopi in guerra.

arenaSI RINGRAZIANO TUTTI I SOSTENITORI
DELL’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2016

Si riconferma per la 94a edizione del Festival lirico l’importante collaborazione con UniCredit, gruppo bancario leader in Europa, Major Partner del Festival lirico da oltre vent’anni.
Si ringraziano per il prezioso supporto anche gli Official Sponsors Intimissimi e RMC, l’Automotive Partner Volkswagen Group Italia ed il Mobility Partner DB Bahn Italia.

Fondazione Arena di Verona

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