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Silvana Prucca per Vetrine d’Artista

dal 1 luglio 2016 al 2 agosto 2016 Inaugurazione il 1 luglio 2016, ore 10   Silvana Prucca vive e lavora a Millesimo; abbandonata la professione di insegnante di lettere, ha seguito gli insegnamenti dei maestri monregalesi Contri

dal 1 luglio 2016 al 2 agosto 2016
Inaugurazione il 1 luglio 2016, ore 10

 

Silvana Prucca vive e lavora a Millesimo; abbandonata la professione di insegnante di lettere, ha seguito gli insegnamenti dei maestri monregalesi Contri e Colombatto per avvicinarsi all’arte antica della ceramica ed a far propri i segreti della difficile e raffinata tecnica dell’acquerello.

Silvana PruccaCon la sensibilità propria e la sua vasta cultura è diventata, a poco a poco, padrona del colore spalmato con trasparenza e poetica personale creando veri racconti con l’acquerello prendendo spunto dalla bellezze della Val Bormida (i fiumi, i ponti, la poesia della neve, ecc.) e spaziando in Val Corsaglia e non solo. Opera dopo opera la Prucca narra del quotidiano, di casolari antichi a Frabosa, resta ammaliata dal suo gatto, oppure dal pettirosso sulla neve.

E’ attivamente impegnata con l’Associazione Culturale Ceramica “Vecchia Mondovì”, oltre a far parte del vivace sodalizio delle “Signore della Pittura”. La ceramica è diventata una materia da lei indagata sia nella forma, sia nel colore come fosse una tela, offrendo all’osservatore spunti silenti e narrativi molto personali, grazie ad uno studio puntuale esercitato anche, per esempio, per dipingere la neve e così gli elementi naturali, come l’acqua, la pioggia, la luce, la nebbia, soprattutto se realizzati con la tecnica dell’acquerello.

La sua ceramica è vitale, fresca e ci pare di poter dire che Silvana Prucca con tale arte abbia conquistato una “sua” libertà espressiva che cammina in parallelo con la sua voglia di sperimentare, conoscere, confrontarsi nella ricerca moderna di una scultura ceramica solenne, a volta, ironica, che sia sempre in continuità con la sua poetica che stupisce nel silenzio e nella bellezza, anche estetica, dei suoi lavori: poesie a colori con trasparenze vere ed intime per gli acquerelli, pagine di vita quotidiana reale o incantata per la ceramica.

In ciò si avverte l’humus culturale ereditato dalla Valle Bormida, dalla Scuola internazionale dei Grigi che fecero del fiume Bormida e delle sue valli una sorta di laboratorio di idee, di ricerca di luci e di colori molto vividi, intimi e poetici che, poi, altri artisti a noi più vicini (da Eso Peluzzi a Carlo Leone Gallo) hanno portato a esempi significativi, lasciando un “lievito” madre ancora acceso e che le nuove generazioni, come la Prucca, sanno leggere e personalizzare con estro e con un “segno” originale innegabile.
(Silvia Bottaro)

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A cura di Silvia Bottaro

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27 giugno 2016