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Lupi all’Argentario: il Ministero dell’Ambiente autorizza cattura e uccisione ibridi

Lav: denunciamo un abuso istituzionale e inviamo diffida agli enti responsabili     "Un abuso inaccettabile!" Con queste parole la LAV bolla l'ipotesi di cattura e successiva uccisione dei canidi nel Comune di Monte Argentario (Grosseto), formulata dal

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Lav: denunciamo un abuso istituzionale e inviamo diffida agli enti responsabili

 

 

“Un abuso inaccettabile!” Con queste parole la LAV bolla l’ipotesi di cattura e successiva uccisione dei canidi nel Comune di Monte Argentario (Grosseto), formulata dal Ministero dell’Ambiente.

Un’ipotesi prevista dal Piano di cattura e traslocazione dei lupi che da qualche tempo risiedono sul territorio comunale di Monte Argentario, predisposto dalla Regione Toscana su richiesta del Sindaco e autorizzato dal Ministero dell’Ambiente.

Se per i lupi è prevista la cattura al fine della successiva traslocazione, per gli ibridi il Ministero dispone che “Nel caso di un ibrido si procederà allo spostamento, alla castrazione o all’abbattimento dell’animale”, configurando così la violazione dell’art.544bis del Codice Penale che dispone l’arresto fino a due anni nei confronti di chiunque “per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale”.

“Abbiamo appreso la gravissima notizia da un quotidiano online – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici – quindi il nostro Ufficio Legale si è subito messo all’opera inviando una diffida al Ministro dell’Ambiente, al Prefetto di Grosseto, al Presidente della Regione Toscana e al Sindaco di Monte Argentario. La diffida invita le autorità a ritirare immediatamente qualsiasi ipotesi di uccisione degli ibridi eventualmente catturati, perché in palese contrasto con le disposizioni del Codice Penale e con la giurisprudenza consolidata in materia di tutela degli animali.”

I cosiddetti ibridi rappresentano un incrocio tra lupi e cani, sono quindi animali come tutti gli altri e sono diffusissimi. Tanto che un recente studio, pubblicato il 21 marzo scorso, al quale ha preso parte anche il Ministero dell’Ambiente con l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ha dimostrato che gli incroci rappresentano la norma, al punto che il pool genetico del lupo è oramai caratterizzato dalla presenza di alcuni blocchi caratteristici del DNA dei cani domestici. Le ipotesi previste nel Piano di cattura dei lupi, potrebbero quindi comportare l’uccisione illegittima di un numero imprecisato di animali.

“Questo Ministero dell’Ambiente si congeda confermandosi come scarsamente sensibile agli animali: incapace di gestire la coesistenza con i lupi, si spinge anche a violare i limiti della legalità disponendo l’uccisione di animali che possono invece essere gestiti con misure incruente, come del resto richiedono le norme”, conclude Massimo Vitturi della LAV.

28 marzo 2018