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Un milione di cittadini chiede all’Unione Europea di mettere fine alle mutilazioni dei maiali

Un successo della petizione di Eurogroup for Animals e LAV, con il contributo straordinario dell'inviato TV Edoardo Stoppa LAV alla ministra Grillo e Commissione UE: grave e senza precedenti, il mancato rispetto delle norme minime a protezione

LAV dalla parte degli Animali logo
Un successo della petizione di Eurogroup for Animals e LAV, con il contributo straordinario dell’inviato TV Edoardo Stoppa
LAV alla ministra Grillo e Commissione UE: grave e senza precedenti, il mancato rispetto delle norme minime
a protezione dei Suini

LAV dalla parte degli AnimaliL’industria europea dei suini non fa che ignorare le leggi a protezione di questi animali, mentre gli Stati Membri chiudono continuamente un occhio su aspetti dolorosi come le mutilazioni inflitte ai suini. Un tema che sta molto a cuore ad Eurogroup for Animals che annuncia, insieme a LAV rappresentante in Italia, di aver raccolto un milione firme di cittadini che sollecitano la Commissione UE e gli Stati Membri a mettere fine al dolore di milioni di suini.

Un risultato ottenuto grazie a una massiccia adesione anche dei cittadini italiani, tra i quali LAV ed Eurogroup ringraziano Edoardo Stoppa, inviato TV dalla parte degli animali che ha contribuito alla raccolta di firme.

L’eco di questa campagna europea, giovedì 4 ottobre (ore 21) arriverà anche sulla tv francese France 2, nella trasmissione Envoyé spécial, con un reportage sul prosciutto di Parma e un’intervista al vicepresidente LAV, Roberto Bennati.

Con una campagna europea senza precedenti “EndPigPain”, Eurogroup for Animals e le sue 64 organizzazioni che ne fanno parte, hanno denunciato le drammatiche condizioni di vita e le pratiche di manipolazione illecite effettuate sui maiali in tutta Europa.

“EndPigPain”, condivisa da oltre un milione di cittadini in tutta Europa, invita i competenti Ministri nazionali e la Commissione Europea a porre fine a tutte le mutilazioni suine e a garantire un’adeguata applicazione e rafforzamento della direttiva UE sui suini – dichiara Roberto Bennati, vice presidente LAV – La massiccia adesione a questa campagna dimostra che i cittadini europei sono sempre più consapevoli delle condizioni deplorevoli in cui la maggior parte dei suini è allevata in tutta l’Unione Europea, e chiedono un profondo cambiamento.

Tale cambiamento, in via prioritaria, dovrà iniziare con l’applicazione dell’attuale legislazione europea a protezione dei suini. Nell’UE, uno dei principali esportatori mondiali di carne suina, ci sono circa 250 milioni di suini. Tuttavia, la carne suina è in gran parte prodotta in violazione delle leggi europee.

Ci troviamo di fronte a una situazione senza precedenti, dove molti degli Stati Membri dell’UE, ad eccezione della Finlandia e della Svezia, non rispettano le norme minime per la protezione di questi animali e la Commissione Europea non sta adottando misure correttive.”

“Questo si traduce, in pratica, in oltre il 90% dei suini europei che finiscono per essere mutilati di routine (coda tagliata) perché i loro alloggi sono così squallidi e sterili che le loro code intatte – che i maiali agitano proprio come i cani – diventano l’unico stimolo disponibile e sono quindi morsi dagli altri maiali. Per prevenire questo problema, le code vengono purtroppo tagliate.”

“Finora l’approccio della Commissione Europea per quanto riguarda la diffusa mancanza di applicazione della direttiva sui suini è stato blando, contando su piani d’azione, visite di studio, scambio di informazioni e buone prassi, relazioni di revisori, un sottogruppo nella piattaforma sul benessere animale per discutere ulteriormente le strategie – prosegue la LAV – In Italia solo da pochi mesi è stato varato un piano di applicazione della direttiva e questo solo dopo la minaccia di una procedura di infrazione su tali aspetti; Questa emergenza non riguarda solo la protezione dei suini, ma anche la credibilità della legislazione dell’UE.”

Reineke Hameleers, direttore dell’Eurogroup for Animals, conclude: “È urgente che i politici e gli addetti al settore tengano conto delle istanze e delle esigenze della società civile. Firmando massicciamente “End Pig Pain”, i cittadini europei hanno inviato un segnale forte ai loro Ministri nazionali, rimarcando che la dolorosa castrazione dei maialini è inaccettabile.

La castrazione chirurgica di maialini giovani senza anestesia è ancora legale nell’UE e viene effettuata su più di 70 milioni di suinetti maschi ogni anno, nonostante le abbondanti prove scientifiche che indicano questa procedura come estremamente dolorosa. Ora c’è l’urgenza di garantire la fine di queste pratiche dolorose: insieme a noi, lo chiedono un milione di cittadini europei”.

LAV

4 ottobre 2018