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Dal Comune di Bollate: una mensa scolastica di qualità – Ottimi i dati di rilevazione sulla qualità del servizio. Diminuita la morosità scolastica di 5 punti percentuali in 4 anni

« Il servizio mensa del Comune di Bollate è di qualità. Lo dimostrano anche i dati dell'indagine semestrale di customer satisfaction ». Queste le parole utilizzate dall'assessore alla pubblica istruzione che, in settimana, ha incontrato la delegazione

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Bollate-Stemma

« Il servizio mensa del Comune di Bollate è di qualità. Lo dimostrano anche i dati dell’indagine semestrale di customer satisfaction ». Queste le parole utilizzate dall’assessore alla pubblica istruzione che, in settimana, ha incontrato la delegazione di genitori della scuola di Via Diaz che avevano fatto richiesta di un incontro chiarificatore sulla questione della frutta gettata nei cassonetti.

L’assessore ha voluto ribadire la completa estraneità dell’Amministrazione all’episodio,  confermando quanto già affermato, nel suo comunicato, da Serenissima S.p.a. : “Serenissima è dotata di un sistema di qualità ISO ed adotta rigorose procedure di autocontrollo conformi ai protocolli HACCP che garantiscono l’ottemperanza alle vigenti disposizioni normative ed assicurano agli utenti (…) della salubrità e qualità dei prodotti e dei pasti forniti”.

A dimostrazione della qualità del servizio, l’assessore ha poi colto l’occasione per presentare i dati dell’ultima indagine semestrale di customer satisfaction. I dati che emergono sono altamente positivi e dimostrano l’attenzione alla qualità del servizio offerto da parte dell’Amministrazione Comunale.

Indagine di Customer satisfaction

Il servizio di refezione scolastica nella sua totalità (qualità dei pasti, igiene, cottura dei cibi, ecc.), è costantemente sottoposto a severi controlli da parte sia del tecnologo alimentare che delle Commissioni Mensa composte da insegnanti e genitori.

Da gennaio a marzo 2014 il tecnologo alimentare ha effettuato ben 11 controlli (7 nei refettori e 4 nel centro cottura), confermando il rispetto delle norme Asl per quanto riguarda l’appetibilità dei cibi, la loro qualità, temperatura e quantità così come l’idoneità e l’igiene negli ambienti di lavoro e la preparazione pasti.    

Le commissioni  mensa, a loro volta,  hanno complessivamente effettuato da settembre 2013 a fine marzo 2014 (ovvero in 129 giorni scolastici),  ben 228  controlli, dunque, più di uno al giorno. Questo dato, in particolare, dimostra un sempre maggior interesse da parte dei genitori alla qualità del servizio mensa offerto ai loro figli.

Analisi dei dati

I dati che emergono dall’indagine sono più che positivi : aumenta ancora la percentuale degli alunni che considera “buono” il cibo servito e la relativa quantità servita; mentre il livello di gradimento del servizio viene espresso positivamente anche per quanto riguarda l‘organizzazione del servizio  (disponibilità del personale, pulizia degli spazi e delle stoviglie, tempi di attesa, rispetto delle diete speciali, corrispondenza delle portate al menu).    

Buoni i giudizi relativi alla qualità  delle “materie prime”, in particolare del pane e della frutta.

Il servizio mensa comunale, quindi, funziona molto bene ed è sottoposto a rigorosi controlli in merito alla qualità e freschezza dei cibi offerti agli alunni.

L’impegno dell’amministrazione è, infatti, da sempre, indirizzato a far sì che le cose funzionino per il meglio.

Lotta alla morosità scolastica

Un servizio mensa che funziona è anche un servizio che riduce il numero dei morosi. Infatti, i dati sulla morosità scolastica non sono mai stati così bassi : nell’ultimo anno la percentuale dei morosi è scesa al 2,5 % (con un mancato introito di 33.318,00 €), un tasso ancora inferiore al dato del 2013. Tale dato conferma, così, il ribasso iniziato nel 2010, quando la percentuale di chi non pagava la mensa era il 7% e l’ammanco ammontava a circa 150.000 €.

Una diminuzione della morosità notevole, realizzata grazie al costante lavoro di monitoraggio degli uffici, che hanno tenuto sotto controllo le situazioni attraverso sms di richiamo, verifiche, solleciti tramite raccomandate, colloqui individuali.

Dalle 185 ingiunzioni inviate a metà ottobre 2013 (che corrispondevano ad un ammanco di 77.983,00 €), si è arrivati ai 56 morosi di fine anno, per un totale di mancati introiti pari ai 33.318,00 €.

I nominativi di queste persone, che, a questo punto, del tutto ingiustificatamente, non hanno saldato la loro posizione debitoria, saranno trasmessi all’Ufficio Tributi per la riscossione coattiva del debito, e non potranno più iscrivere i propri figli ai servizi comunali non legati al diritto allo studio, fino alla regolarizzazione del loro debito.