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Esposizione delle opere del pittore Carlo Giusto presso le “Vetrine d’Artista” a Savona

Iniziativa: vetrine d’arte Carisa, corso Italia Savona dedicate al pittore Carlo GIUSTO   Periodo: 9 luglio- 4 agosto 2015 Inaugurazione: 9 luglio 2015, ore 10 Allestimento: Silvia Bottaro Fruibilità libera Carlo Giusto dipinge da circa la metà degli anni Cinquanta del

Iniziativa: vetrine d’arte Carisa, corso Italia Savona dedicate al pittore Carlo GIUSTO

 

Periodo: 9 luglio- 4 agosto 2015
Inaugurazione: 9 luglio 2015, ore 10
Allestimento: Silvia Bottaro
Fruibilità libera

Carlo Giusto dipinge da circa la metà degli anni Cinquanta del Novecento fino ad oggi con passione, intensità, solitudine voluta e percorsa, parla solo con i suoi colori nel suo piccolo studio di Savona. Ha sentito e vissuto i “succhi vitali ad opera dell’attivissimo gruppo futurista segnata dalla contagiosa presenza, ad Albisola, di una comunità artistica…” (S. Rescio).

Ebbe un iniziale momento figurativo, vissuto antidogmaticamente, per arrivare al Gruppo COND del 1965 (Giusto, Mesciulam, Parini, Rigon) cercando le “possibilità di intervento che ci offrono le immagini-realtà” (P. Mesciulam). Carlo Giusto si è sempre volutamente collocato lontano dal turbinio mercantile restando fedele alla sua ricerca, al suo sentire la pittura quale categoria

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culturale in senso lato e vicina all’uomo.

Durante il suo percorso di uomo-artista la natura è stata, ed ora ritorna ad essere, lo scenario preferito per ricercare il senso di essere presenti al proprio tempo, per cercare le radici comuni tra le varie etnie, per conoscere il mistero dei venti e dei colori di Liguria. Il Pittore sente il mistero della creazione della natura e con la sua pittura difende il paesaggio, lo fa conoscere meglio al fine di sensibilizzarci per difenderlo dalla nostra incapacità di vivere in sintonia ed in equilibrio con le bellezze naturali di cui è ricco il nostro territorio. Queste tele sottendono una forte elaborazione sì tecnica ma, a mio avviso, una indubbia elaborazione poetica.

Frammenti di natura, il rapporto passato-presente: questa è la costante, incessante ricerca che Giusto conduce da così tanti decenni, restando sempre originale e legato alla realtà che scandaglia, cancellando, in un certo senso, la separazione tra il dentro e il fuori dell’opera. Ha creato una sua tavolozza molto originale: Una sinfonia di gialli delle ginestre, scaldata dal rosso del corbezzolo e delle foglie autunnali del faggio il tutto si specchia nell’azzurrità del mare che travalica la propria funzione per porre in evidenza la corrispondenza magica tra una cosa e la sua copia, trattenendo l’energia vitale e l’anima di ciò che vi si riflette.

Molte opere hanno discontinuità con la superficie che viene scossa da falle, ferite, sprofondamenti che, inevitabilmente, rimandano allo spazialismo di Lucio Fontana, vissuto in modo molto personale.
Silvia Bottaro