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FONDAZIONE COLLEGIO SAN CARLO di Modena partono i due cicli di conferenze del Centro Studi religiosi e del Centro culturale

La redenzione religiosa della condizione umana Tra ottobre 2015 e gennaio 2016 il nuovo ciclo di conferenze del Centro Studi Religiosi della Fondazione San Carlo Il Centro Studi Religiosi della Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via

La redenzione religiosa della condizione umana
Tra ottobre 2015 e gennaio 2016 il nuovo ciclo di conferenze del Centro Studi Religiosi della Fondazione San Carlo

Il Centro Studi Religiosi della Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5 – 059.421237) dedica il nuovo ciclo di lezioni al tema Redenzione. Vita terrena e salvezza divina nelle religioni. Il programma ha inizio il 13 ottobre e termina il 29 gennaio, la partecipazione è libera e gratuita. Gli appuntamenti sono sette e si tengono sempre alle ore 17.30. Il ciclo di conferenze gode del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

«Con questo ciclo di conferenze proseguiamo il nostro lavoro di analisi e riflessione sui principali temi delle religioni mondiali – dichiara Roberto Franchini, presidente della Fondazione San Carlo –. Dopo i cicli su “Creazione” e “Lavoro”, su “Ospite” e “Bene comune”, giungiamo così a un ulteriore riflessione che mira a mettere in connessione le tradizioni storiche e teologiche delle religioni con le questioni contemporanee, dai disastri ambientali alla miseria, dalle guerre allo sfruttamento indiscriminato della natura.

san carlo«Si è scelto di confrontarci quest’anno sul tema della redenzione, intendendo affrontare soprattutto il concetto di salvezza nelle grandi religioni – afferma Carlo Altini, direttore scientifico della Fondazione San Carlo – con alcuni interrogativi di fondo che attraversano trasversalmente tutte le culture: al tema della redenzione sono infatti collegate la riflessione sul bene e sul male, sulla giustizia e sulla responsabilità, sulla colpa e sul perdono. Si tratta di questioni che appartengono all’umanità del presente così come a quella del passato.

Il ciclo di lezioni del Centro Studi Religiosi si propone di discutere i principali nodi storici e teorici relativi alle concezioni della redenzione nelle diverse tradizioni religiose. Redenzione è infatti una categoria teologica centrale per comprendere, fin dall’antichità, le relazioni instaurate tra Dio, l’uomo e il mondo nelle diverse religioni monoteistiche e politeistiche: la liberazione dal male e dal peccato per gli individui e per le comunità è infatti una delle questioni chiave delle religioni, la cui rilevanza antropologica e sociale si estende fino a comprendere anche alcune tradizioni filosofiche.

Non si può inoltre mancare di rilevare l’importanza della redenzione nel mondo contemporaneo, per esempio intendendola come guida per l’azione quotidiana e come riferimento etico individuale e sociale. Non v’è dubbio, infatti, che in un mondo sempre più caratterizzato dal pluralismo culturale e religioso, e in cui sono sempre più presenti forme deviate legate ai fondamentalismi, l’esclusivismo che caratterizza talvolta i grandi monoteismi necessiti di un’attenta riconsiderazione.

Inoltre la svalutazione del mondo terreno come fonte di peccato e corruzione non può giustificare forme irrisolte di passività politica e disinteresse teologico nei confronti dei mali del mondo. La riflessione teologica sulla redenzione può così rappresentare un’efficace forma di critica delle istituzioni nella consapevolezza che, sebbene la vita terrena non possa essere conforme alla perfezione divina, il compito di ognuno è quello di rendere possibile il bene, l’oggetto ultimo di ogni speranza di redenzione.

A Giacomo Canobbio, professore di Teologia sistematica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano, il compito di iniziare il ciclo di incontri martedì 13 ottobre, con la lezione intitolata Le cose ultime. Giudizio divino e redenzione dell’uomo nella teologia cristiana.

CHE COS’E’ UN’IMMAGINE?
Tra ottobre e dicembre il nuovo ciclo di conferenze del Centro Culturale della Fondazione San Carlo

Roberto Franchini_presidente Fondazione Collegio San CarloIl Centro Culturale della Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5 – 059.421240) dedica il nuovo ciclo di lezioni al tema Immagine. Storia e teoria di un’esperienza filosofica. Il programma ha inizio il 2 ottobre e termina il 4 dicembre, la partecipazione è libera e gratuita. Gli appuntamenti sono sei e si tengono, con cadenza settimanale, di venerdì alle ore 17.30.

Il mondo in cui oggi viviamo è costituito da immagini: con le televisioni, internet e smartphone tutta la realtà viene letta, interpretata e mediata attraverso immagini, che ci “parlano” molto più delle parole. Ma non è sempre stato così – spiega Roberto Franchini, presidente della Fondazione Collegio San Carlo – . perché nella cultura occidentale del passato il ruolo della parola, sia orale che scritta, era predominante. Lo scopo del nostro ciclo di conferenze consiste dunque nel cercare di capire le ragioni e gli effetti di questa trasformazione, indagando le conseguenze del nuovo primato delle immagini nell’attuale vita sociale e politica.

La narrazione visiva del mondo è tutt’altro che una semplice presentazione “oggettiva” del reale perché diventa capacità di ordinare il visibile e di organizzare l’esperienza, “creando” il mondo in cui viviamo: basta pensare, per esempio, al fatto che le notizie spesso non esistono se non vengono mostrate con foto e filmati. La riflessione che proponiamo quest’anno – afferma Carlo Altini, direttore scientifico della Fondazione Collegio San Carlo – intende dunque discutere sia gli aspetti luminosi, cioè positivi, sia gli aspetti oscuri, cioè negativi, di questa nuova modalità di vivere la realtà, tipica del nostro mondo contemporaneo.

Il ciclo di lezioni affronta l’interpretazione del ruolo dell’immagine nella cultura occidentale, sia in una prospettiva storica, sia in riferimento alla comprensione delle dinamiche sociali, politiche e scientifiche del mondo contemporaneo. Il dibattito novecentesco – dall’esperienza delle avanguardie storiche fino al cosiddetto “pictorial turn” – ha infatti messo in discussione le tradizionali idee di immagine e di arte. Le inedite strade battute dall’arte contemporanea e dalla riflessione estetica, la diffusione dei nuovi media, l’affermazione delle ricerche nell’ambito della cultura visuale e della percezione hanno trasformato il nostro rapporto con le immagini, fornendo risposte originali a questioni antiche, come quelle riguardanti il loro statuto, il loro significato e il loro ruolo rispetto alla conoscenza e al potere.

Il viaggio cronologico nelle metamorfosi del concetto di immagine parte da Platone, che definisce le immagini create dagli artisti come imitazioni ingannevoli della realtà, producenti l’effetto di allontanare dal mondo delle idee e quindi dal vero: l’arte, in quanto menzognera, deve quindi essere condannata, con la conseguenza che gli artisti sono banditi dalla città. In Aristotele, invece, la riproduzione non è più sinonimo di illusione e di inganno, perché indica una capacità produttiva in grado di porre ordine nell’esperienza sensibile. Da qui si sviluppa una legittimazione dell’arte, a cui si accompagna una valorizzazione delle sue potenzialità intellettuali.

Ma è solo con l’Umanesimo e il Rinascimento che si afferma una graduale autonomia dell’arte, ormai sempre più legata alla nozione di bellezza, per giungere poi nel Settecento e nell’Ottocento alla visione romantica dell’artista-genio, creatore non solo di immagini, ma di mondi. Dalla fine dell’Ottocento ha inizio un processo destinato a trasformare profondamente il rapporto tra immagine e mondo e tra immagine e tempo: la produzione delle immagini non è più una prerogativa dell’arte pittorica, ma diventa dominio della fotografia e del cinema.

Nel secolo successivo, la televisione e internet diventano i principali strumenti di produzione e veicolazione di immagini. L’arte, pur abbandonando progressivamente il terreno del figurativo, si adegua così al mutato contesto. Con installazioni, video e performances, contribuisce anch’essa all’affermazione di quella nuova cultura delle immagini in cui viviamo oggi.
La prima lezione del ciclo ha come titolo Gli occhi del corpo e gli occhi dell’anima.
Carlo Altini_Direttore scientifico Fondazione San Carlo
Il vedere nella tradizione platonica e nella tradizione epicurea, e si tiene venerdì 2 ottobre a cura di Emidio Spinelli, professore di Storia della filosofia antica all’Università di Roma “La Sapienza”. La conferenza approfondisce il tema dello scontro che ha segnato sin dall’inizio i destini della tradizione del pensiero occidentale: possiamo e dobbiamo restare all’interno della sola dimensione corporea, con i suoi apparati percettivi sensoriali più o meno affidabili, oppure possiamo e anzi fortemente dobbiamo staccarci dal corpo, per affidarci a una realtà diversa, più alta e più profonda, ovvero a quell’anima che sembra fare la sua comparsa nella riflessione filosofica già con Eraclito, per poi affermarsi con la tradizione pitagorica e infine soprattutto con Socrate e Platone?

Gli incontri proseguono con i seguenti appuntamenti:
Prospettiva. La rappresentazione dello spazio in età moderna venerdì 9 ottobre a cura di Paolo Spinicci, professore di Filosofia teoretica, Università di Milano; venerdì 23 ottobre Mauro Ceruti, professore di Epistemologia della globalizzazione all’Università IULM di Milano, terrà l’incontro Dall’universo al pluriverso. Il mito dell’onniscienza e le immagini del mondo nella modernità; Il mondo dell’immaginazione. Forme di conoscenza nel pensiero filosofico moderno è il titolo della lezione che Emanuela Scribano, professoressa di Storia della filosofia, Università Ca’ Foscari di Venezia terrà il 13 novembre; a cura di Maddalena Mazzocut-Mis, professoressa di Estetica all’Università di Milano, la conferenza di venerdì 27 novembre, dal titolo Mimesis. Imitazione e costruzione della realtà nelle arti figurative; venerdì 4 dicembre è la volta di Michele Dantini, professore di Storia dell’arte contemporanea, Università del Piemonte Orientale, con la lezione Oltre la rappresentazione. Lo statuto delle immagini nell’arte contemporanea, ultimo appuntamento del ciclo.

Tutte le conferenze del ciclo saranno trasmesse in diretta web sul sito della Fondazione San Carlo (www.fondazionesancarlo.it) e successivamente le registrazioni saranno gratuitamente scaricabili sempre dal sito della Fondazione.
A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell’accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005).